giovedì 27 ottobre 2011

I miei gatti di casa

Prima mortali nemici
Poi riposino vicini vicini
Sbadiglio prima del riseveglio

mercoledì 26 ottobre 2011

Adottiamo Pippo!!



Aiutiamo questo piccolo cagnolino.Pippo è rifiutato perchè nn hanno piu' tempo da dedicargli...il lavoro e il bambino...nn commentiamo tanto nn serve, siamo alle solite. è a Fiesso Umbertiano-Rovigo-ma è a 15 km da Ferrara.lo vogliamo aiutare?
Dagli occhi sembra capisca che nn lo vogliono piu'....10 kg di peloso 6 anni.
info Stefania  347 347 1803 oppure Rita 345 03 49157


giovedì 20 ottobre 2011

Vivisezione, emendamento DdL. LAV: primo passo 19/10/2011


    • Un primo importante passo per ribaltare i nefasti effetti della direttiva europea 2010/63 sulla vivisezione che, poco più di un anno fa, aveva visto gran parte della politica italiana schierarsi a favore di un recepimento restrittivo della normativa comunitaria.
      Un emendamento che se, come speriamo, sarà difeso anche nei successivi passaggi da parlamentari e Governo, salverà la vita a decine di migliaia di animali e finalmente garantirà l’implementazione dei metodi alternativi alla sperimentazione animale, a tutto vantaggio di una ricerca utile ed eticamente accettabile.
      Questo il commento della LAV alla notizia dell’approvazione da parte della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati dei principi e criteri direttivi per l’attuazione della direttiva europea 2010/63 nel Disegno di Legge comunitario 2011.
      Ecco l'emendamento approvato:
      Camera dei Deputati
      XII Commissione Affari Sociali - Mercoledì 19 ottobre 2011
      Legge comunitaria 2011. C. 4623 Governo.
      ARTICOLO AGGIUNTIVO

      Dopo l'articolo 3, inserire il seguente:
      Art. 3-bis.
      (Princìpi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2010 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici).
      1. Il Governo è tenuto a seguire, oltre ai principi e criteri direttivi di cui all'articolo 2 della presente legge, in quanto compatibili, anche i seguenti principi e criteri direttivi:
      a) garantire l'implementazione di metodi alternativi all'uso di animali a fini scientifici, destinando all'uopo congrui finanziamenti; formare personale esperto nella sostituzione degli animali con metodi in vitro, nel miglioramento delle condizioni sperimentali (principio delle 3R), anche tramite corsi di approfondimento all'interno di Centri di ricerca e Università integrandone il piano di studi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Inoltre, assicurare l'osservazione e applicazione del principio delle 3R grazie alla presenza di un esperto in metodi alternativi e di un biostatistico all'interno di ogni Organismo preposto al benessere degli animali e del Comitato nazionale per la protezione degli animali usati a fini scientifici;
      b) vietare l'utilizzo di scimmie antropomorfe, cani, gatti e specie in via d'estinzione a meno che non risulti obbligatorio da legislazioni o da farmacopee nazionali o internazionali o non si tratti di ricerche finalizzate alla salute dell'uomo o delle specie coinvolte, condotte in conformità ai principi della direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, previa autorizzazione del Ministero della salute, sentito il Consiglio superiore di sanità;
      c) vietare l'allevamento di primati, cani e gatti destinati alla sperimentazione di cui alla lettera b) su tutto il territorio nazionale;
      d) assicurare una misura normativa sufficientemente cautelare nei confronti degli animali geneticamente modificati, tenendo conto della valutazione del rapporto tra danno e beneficio, dell'effettiva necessità della manipolazione, del possibile impatto che potrebbe avere sul benessere degli animali e valutando i potenziali rischi per la salute umana, animale e l'ambiente;
      e) vietare l'utilizzo di animali negli ambiti sperimentali di esercitazioni didattiche, ad eccezione dell'alta formazione dei medici e dei veterinari, ed esperimenti bellici;
      f) vietare gli esperimenti che non prevedono anestesia o analgesia, qualora provochino dolore all'animale;
      g) assicurare un sistema ispettivo che garantisca il benessere degli animali da laboratorio, adeguatamente documentato e verificabile, al fine di promuovere la trasparenza, con un numero minimo di due ispezioni all'anno di cui una effettuata senza preavviso;
      h) predisporre una banca dati telematica per la raccolta di tutti i dati relativi all'utilizzo degli animali in progetti per fini scientifici o tecnologici e dei metodi alternativi;
      i) definire un quadro sanzionatorio appropriato in modo da risultare effettivo, proporzionato e dissuasivo.
      3. 01.(ulteriore nuova formulazione) Ceccacci Rubino, Giammanco, Mancuso, Frassinetti, Repetti, Mannucci, Catanoso.
      (approvato)
      Per approfondimenti: Vivisezione
  • Laboratorio abusivo: LAV ne parla su 'Modena qui'
    • 12/10/2011
    • Dal quotidiano Modena qui, l'inchiesta sul laboratorio per la sperimentazione animale non autorizzato sequestrato dalla Guardia di Finanza con l'ausilio delle Guardie zoofile LAV, con intervista a Michela Kuan, responsabile LAV Vivisezione. A pochi mesi dalla terrificante scoperta, i cronisti tornano sul luogo del crimine.
      Vivisezione: tra realtà, tabù e ignoranza
      C’è un limite da non oltrepassare nelle sperimentazioni sugli animali? Fino dove può spingersi la ricerca? Sono queste le domande che accompagneranno idealmente la nostra inchiestona di questa settimana.
      Un viaggio nell’intricato e discusso mondo della vivisezione animale, tra etica, battaglie animaliste e la necessità di sperimentare per far evolvere la conoscenza medica e creare nuovi macchinari per la cura.
      Lo spunto del nostro approfondimento sarà l’inquietante scoperta di inizio anno in un casolare della Bassa dove in un laboratorio abusivo avvenivano sperimentazioni su oltre 200 animali tra cavie, conigli e topi.
      Le indagini sono ancora in corso ma il luogo del blitz non è casuale visto che proprio nella zona mirandolese hanno sede importanti aziende Biomedicali.
      La stessa Guardia di Finanza ha confermato come i test sugli animali fossero finalizzati ad ottenere la certificazione di diversi prodotti e dispositivi medicali di alcune multinazionali del settore.
      La nostra inchiesta approfondirà, poi il fenomeno della vivisezione attraverso la battaglia storica della Lav e le iniziative spontanee come la marcia che si è tenuta a Prignano appena una settimana fa.
      Non mancheranno poi riflessioni insieme a esperti della ricerca dell’Università di Modena e Reggio Emilia e l’intervento di due grandi aziende Biomedicali, come la Gambro e la Dideco di Mirandola, che ci racconteranno le loro politiche sulla sperimentazione animale.
      Sperimentazione su animali: viaggio nell’orrore
      Ritorno al laboratorio clandestino di Mirandola un anno dopo
      Vincenzo Malara Oltre 1300 sperimentazioni di biocompatibilità, con 566 tipologie di medicine testate.
      Un laboratorio in parte inagibile trasformato in una clinica degli orrori. E a farne le spese erano animali.
      Era gennaio scorso quando la Guardia di Finanza fece irruzione in un casolare di campagna della Bassa, nel piccolo paese di San Giacomo alle porte di Mirandola, trovandosi di fronte a uno spettacolo inquietante: decine e decine di gabbie con oltre 200 animali, tra conigli, cavie, topi e criceti, ammassate una sopra l’altra in condizioni igieniche proibitive.
      Diversi gli strumenti e i bisturi ritrovati nel casolare-laboratorio che, secondo la Finanza, venivano usati per inoculazioni di sostanze e inserimenti sottocute di materiale plastico da omologare.
      Un vero e proprio studio clandestino a servizio di oltre 100 ditte del settore biomedicale.
      L’edificio fu immediatamente sequestrato, così come gli strumenti per la sperimentazione e gli animali consegnati ad un centro di tutela fuori regione.
      Furono le diverse segnalazioni del Nucleo Guardie Zoofile Lav a dare inizio alle indagini della Guardia di Finanza con appostamenti e pedinamenti.
      Tre le persone indagate dalla Procura di Modena: il titolare 50enne di un laboratorio di analisi di Mirandola, la moglie che aveva messo a disposizione il laboratorio e un veterinario modenese.
      L’inquietante vicenda di San Giacomo è stata, secondo la Lav, la prima volta che nel nostro Paese veniva scoperto un laboratorio di sperimentazione animale non autorizzato e finalizzato ad ottenere la certificazione di diversi prodotti e dispositivi medicali.
      «Le indagini sono ancora in corso, così come il sequestro degli animali accolti in un centro fuori Regione e delle strumentazioni usate nel laboratorio», ci conferma il comandante della Guardia di Finanza di Mirandola. Ma come appare oggi il casolare ubicato in via Santa Liberata che fu teatro delle sperimentazioni fuori controllo? Sono diverse le abitazioni lungo la strada, alcune di queste proprio di fronte all’ex edificio-laboratorio.
      E’ ipotizzabile dunque che siano stati gli stessi residenti a segnalare alla Lav gli strani movimenti che avvenivano intorno a quella casa.
      L’entrata del casolare è infatti visibile dalla strada e il carico e scarico delle gabbie con le cavie non doveva certo passare inosservato.
      Anche se ora in pochi sembrano volerne parlare, facendo quasi finta che in quella casa non sia successo niente.
      «Là c’era il laboratorio ma noi non potevamo immaginare cosa ci facessero dentro», ci confida frettolosamente qualche residente di via Santa Liberata.
      «Non ho niente da dire su quella casa e comunque non sapevo ci mettessero degli animali dentro.
      Ora è tutto vuoto
      », ci risponde una signora dal citofono di un’abitazione poco distante dal laboratorio e che mi viene additata da alcuni come la proprietaria del casolare.
      Una sbarra chiusa con un lucchetto fa apparire ancora più inaccessibile il caseggiato che però è ben visibile anche dalla strada.
      Nel giardino della proprietà, ora disabitata, sorge anche una casettina più piccola (e per metà crollata) e un fienile.
      Il silenzio è ovunque e qualche gatto ‘sorveglia’ l’area accucciato sul marciapiede sgretolato che percorre il casolare tutto intorno .
      La strada principale che porta a Mirandola è vicina ma il rumore del traffico è quasi impercettibile.
      Se davvero in quel casolare erano rinchiusi 200 animali è presumibile che dal laboratorio giungesse un sottile eco che faceva apparire come viva la struttura.
      Tutte le finestre sono ora chiuse, sprangate come se ciò che accadeva all’interno fino a qualche mese fa dovesse rimanere nel buio avvolto solo nei ricordi.
      La Guardia di Finanza ci ha confermato che la struttura è ancora sotto sequestro quindi il casolare è presumibilmente vuoto, forse tranne qualche tavolo abbandonato e gli scaffali dove centinaia di animali venivano sottoposti alle torture della ricerca.
      «Quando anni fa una grande società straniera comprò un’azienda biomedicale di questa zona noi che ci lavoravamo fummo invitati a fare una visita nella sede.
      Là dentro vedemmo un laboratorio dove c’erano dei cani morti che venivano usati per le ricerche
      », ci racconta un residente di San Giacomo seduto in un bar del paese dove ci siamo recati a chiedere informazioni sul casolare degli orrori.
      Da più parti ci confermano come il laboratorio di analisi di Mirandola coinvolto nella vicenda sia tra i più noti della zona e come pratichi ricerca a 360 gradi, non solo sugli animali.
      L’attività della struttura continua regolarmente.
      In attesa che le indagini facciano il loro corso verso le verità (forse scomode) nascoste dietro quella sperimentazione senza regole.
      Nel silenzio, la denuncia della Lav: «La legge permette di fare di tutto»
       C’era anche Iuri Bautta, della Lav di Modena, al sopralluogo di gennaio scorso, quando la Finanza ha messo sotto sequestro il laboratorio di analisi clandestino di Mirandola.
      «Era un allevamento di roditori, cavie e conigli, che venivano utilizzati per fare sperimentazioni.
      Era una situazione molto al limite, dentro era sporco, non venivano rispettate neanche le più banali norme igienico-sanitarie
      », racconta.
      A smascherare questa situazione è stato un vicino di casa, insospettito per le numerose gabbie che vedeva passare ogni giorno, troppe per un semplice allenamento.
      Così sono state attivate le guardie zoofile della Lav, che, insieme ai finanzieri, hanno posto fine a questa attività clandestina.
      «Quella di Mirandola è stata la prima segnalazione in Italia di laboratori completamente abusivi - dichiara Michela Kuan responsabile nazionale vivisezione della Lav - Ma non è affatto detto che si tratti di un caso isolato.
      Il problema di queste strutture è infatti quello di trovarle
      ».
      Ma fino a che punto la sperimentazione su animali è permessa dalla legislazione italiana? «L’utilizzo degli animali in laboratorio segue una direttiva europea dell’1986 e un conseguente decreto legislativo italiano, la legge 116/92 - spiega la Kuan - In realtà a novembre dell’anno scorso è stata approvata una nuova direttiva europea (la 63/2010) che aggiorna quella dell’86.
      Ma l’Italia, insieme agli altri 26 Stati membri, ha circa 3 anni di tempo per adeguarvisi
      ».
      Ma, secondo la Lav, questa nuova normativa non migliora affatto la situazione.
      «Nel complesso - spiega la dottoressa Kuan - l’impianto legislativo è stato molto deludente.
      C’è tutto un capitolato che limita la sofferenza degli animali, ma nei fatti, una volta che il laboratorio è autorizzato, resta possibile fare qualunque cosa
      ».
      In che senso? «Tutte le specie possono essere utilizzate nella sperimentazione.
      Non esiste un reale vincolo al limite dolore che si può inferire all’animale, anche se questo comporta livelli di dolore prolungato
      ».
      Si parla di prelievi, iniezioni, fratture, inserimenti sottocutanei e modificazioni genetiche.
      Oltre a test che non implicano necessariamente la sezione dell’animale, ma che sono ugualmente aberranti dal punto di vista etico, come le prove di resistenza: fare nuotare un cane fino a che non muore.
      Per questo il termine più corretto per definire queste pratiche non è tanto vivisezione, quanto sperimentazione.
      Tanto per dare qualche numero, ogni anno in Italia sono 12 milioni gli animali allevati e uccisi in laboratorio.
      Questo significa che oltre all’esperimento stesso (che può essere dal semplice prelievo alla frattura bruciature) c’è anche il problema legato all’allevamento: l’animale viene tenuto in gabbia, alimentato con mangime artificiale e illuminato in maniera artificiale.
      «Tutti gli stabulari sono sotto terra perché la gente non li deve vedere. Una persona che sta in uno stabulario capisce che è una cosa aberrante dal punto di vista etico», commenta la responsabile nazionale della Lav.
      Un problema solo etico o anche scientifico? «Non sempre i test sono efficaci sull’uomo»
       Secondo la Lav il problema della sperimentazione animale non è soltanto di natura etica, ma anche scientifica.
      «Un topo un ratto o un cane hanno un’anatomia, una fisiologia, una genetica, una risposta immunitaria che sono completamente diverse dall’uomo - spiega la Kuan- .
      Non per niente tutto quelle che viene essere sperimentato su animale dev’essere poi risperimentata sull’uomo.
      E l’indice di fallimento è molto alto, quasi il 90% dei farmaci testati con successo sugli animali non funziona con l’uomo.
      D’altra parte se i due organismi fossero uguali non ci sarebbe la modificazione genetica: si inseriscono geni umani all’interno degli animali
      ».
      Ma, nonostante questi risultati, la sperimentazione su animale continua ad andare per la maggiore.
      Di metodi alternativi ce ne sono, ma se ne parla molto poco.
      «I test in vitro hanno un indice di produttività altissimo, ma ce ne sono anche tanti altri.
      Di fatto continuano ad esserci moltissimi ostacoli anche culturali: se i nuovi ricercatori continuano a studiare sui vecchi libri e continuano a prendere il modello animale come unico modello per lavorare bene non ne usciamo
      ».
      Anche perché i primi a beneficiare della ‘lobby vivisettoria’ sono secondo la Lav, gli stessi professori universitari, che grazie agli esperimenti su animali ottengono sempre risultati.
      Risultati uguale pubblicazioni.
      E pubblicazioni uguale carriera.
      «Poco importa - precisa la Kuan - se poi quei risultati saranno utilizzabili o meno sull’uomo».
      Un gesto semplice, che chiunque può fare nella vita di tutti i giorni per manifestare la propria contrarietà alla sperimentazione animale, è quello di acquistare cosmetici definiti ‘cruelity free’.
      Vale a dire che non vengano testati su animali.
      A partire dal 2013 la commercializzazione dei cosmetici testati su animali doveva essere completamente bandita, ma recentemente la Commissione Europea ha dichiarato che quella scadenza potrebbe essere non rispettata.
      Sul sito della LAV è attiva una petizione per chiedere il rispetto di quella deadline.
      Caterina Giusberti

       Lav - Vivisezione


lunedì 10 ottobre 2011

Cavalli a Milano: Fiera Internazionale del cavallo, degli sport e delle attrezzature equestri

 


Dal 13/10 Al 16/10 

Descrizione Evento
Sede: Fiera Milano

Cavalli a Milano è l'evento che porta in Fiera a Milano il più grande appuntamento italiano dedicato al mondo equestre. A Cavalli a Milano saranno in mostra i migliori prodotti dedicati al settore, le attrezzature specializzate presenti a Cavalli a Milano saranno selezionate attentamente per offrire ai visitatori il meglio della produzione mondiale.
L'evento Cavalli a Milano, organizzato da Il Mio Castello Cavalli Srl, è una vetrina completa di tutto quello che può essere necessario al cavaliere e al cavallo in ambito sportivo. Saranno presenti attrezzature per tutte le specialità equestri, grandi campioni internazionali delle varie discipline, addestratori e, naturalmente, le migliori razze equine che negli ultimi anni hanno conquistato premi e vittorie sportive. Infine, ad animare la fiera Cavalli a Milano, un ricco programma di concorsi e spettacoli equestri. 

Settori Merceologici
Attrezzature per tutte le specialità equestri 

Categorie d'Interesse
Pubblico e operatori del settore 

Orari di Apertura
9.00 - 19.00 giovedì
8.30 - 23.00 venerdì e sabato
8.30 - 19.00 domenica 

Organizzazione Ente
Il Mio Castello Cavalli Srl
Via Feltre, 28/6
20132 Milano 

Per Informazioni
Tel. +39 02 27086294
Fax +39 02 87365855
info@cavalliamilano.it
www.cavalliamilano.it
Attenzione, la descrizione e le date dell'evento sono tratte dal sito ufficiale dell'ente organizzatore e sono soggette a possibili variazioni, la redazione di www.abcfiere.com declina ogni responsabilità circa l'inesattezza dei suddetti dati e consiglia di contattare l'organizzatore per conferma dei tempi e modalità di svolgimento della manifestazione. 





martedì 27 settembre 2011

E' importante ridurre al minimo il trasferimento degli animali con gli aerei.

Leggete questa testimonianza.

Animali nella stiva degli aerei

Ho lavorato per 21 anni per una delle maggiori compagnie aeree straniere ora defunta, come la maggior parte delle compagnie che non usufruivano di aiuti statali, grazie alla liberalizazione delle tariffe che ha fatto sorgere infiniti altri vettori low cost. Con tutti i vantaggi e gli svantaggi che questo ha comportato. Ho sulle spalle piu' di 71.000 ore di volo su aerei Boeing 707. 747, 727, Lockeed 1011 e anche qualche ora, all'inizio, sui Constellation di storica memoria. Vi posso dire che non farei mai viaggiare un mio animale nella stiva di qualsiasi aereo. Ho visto di tutto e di piu'.

Se nella cabina l'aria condizionata funziona male, potete immaginare come si possa stare nella stiva. Si puo' passare dal caldo soffocante a terra a parecchi gradi sotto zero durante il volo. La stiva non gode generalmente delle stesse temperature della cabina. Ho documentato tutto questo con un termometro di massima e minima posto dentro la mia valigia per capire come mai rimanesse gelata anche dopo parecchio tempo quando la disfavo arrivata in  albergo.

A diecimila metri (altitudine abituale di crociera) la temperatura esterna e' tale da congelare all'istante. Se a tutto questo aggiungiamo il rumore assordante delle turbine, i bagagli male assicurati (e' successo), animali terrorizzati che distruggono i trsportini, successo anche questo. Ricordo ancora un cane fuggito dal trasportino distrutto che fuggiva per le piste dell'aereoporto Charles de Gaule inseguito invano da un addetto ai bagagli.

 Animali lasciati sotto il sole in mezzo ai bagagli e al frastuono assordante delle turbine degli aerei in partenza, assetati (l'aria su un aereo e' particolarmente secca) e terrorizzati, in attesa della coincidenza. Animali messi sul volo sbagliato. Per cui, se appena possibile, consiglio di evitare questa esperienza al vostro animale. Io dopo quello che ho visto dal mio punto di osservazione dietro le quinte e nel corso di tanti anni non lo farei mai.


marialetizia

venerdì 23 settembre 2011

Fieracavalli 2011






Verona,
dal 03 Nov 2011 al 06 Nov 2011
 
Fieracavalli è il più grosso evento italiano per l'intero settore ippico.
È una grande Manifestazione internazionale per:
- il numero e la qualità delle iniziative e dei Concorsi Internazionali
- il numero ed il profilo dei visitatori
- l'ampia gamma di attrezzature ed articoli esposti
- la presenza di media (stampa e Tv) internazionali
- il vasto pubblico proveniente da tutto il mondo
- l'internazionalità degli appassionati ed operatori qualificati
- l'unica tappa italiana della FEI World Cup di salto ostacoli indoor


Visita il sito ufficiale: